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Aggiornata Mercoledì 14-Mar-2018

 

MURO DEL PIANTO, Villa Buonvisi-Bottini

 

Era la sera del 27 Settembre 2007, verso le 20:30 - un boato breve e inteso spaventò a morte i residenti di Via Santa Chiara e dell'area circostante. Il muro di cinta di Villa Buonvisi-Bottini, era venuto giù - circa 30 metri di pietre e mattoni, così, senza che vi fosse motivo dato che i tecnici comunali avevano garantito negli anni, nei mesi, nei giorni precedenti, che "non sussisteva alcun pericolo di crollo".

Vi erano state numerose segnalazioni verbali, richieste d'intervento in calce, ma nulla - a parte i soliti rimpalli di responsabilità, per i tecnici comunali che avevano addirittura effettuato un sopralluogo, era tutto a posto: normale la pendenza verso la strada di circa 50 centimetri, normali le crepe comparse all'improvviso, normale il vistoso rigonfiamento. Normale. E invece no, nulla era normale - né l'evidente cedimento dell'opera muraria, né l'incompetenza dei tecnici, né l'incredibile superficialità, l'inarrivabile disinteresse con cui l'amministrazione comunale di allora e i vari enti che avrebbero dovuto occuparsi di belle arti, del nostro prezioso patrimonio architettonico, ebbero nei confronti del problema.

Il muro, crollando, danneggiò una casa confinante, sbriciolò alcune auto in sosta, distrusse l'ingresso di un Hotel i cui ospiti furono sfollati e per pura casualità non uccise nessuno. Trenta metri in polvere e la parte restante da puntellarsi alla meglio perché ancora non vi erano pericoli, però... Però, pende, ancora oggi, così come ancora oggi Villa Buonvisi-Bottini non ha il suo muro.

Sì, sono trascorsi quasi otto anni e non è successo niente. Lo squarcio è ancora lì: una ferita aperta, cauterizzata in modo imbarazzante utilizzando una cancellata in metallo modulare e reti frangivento.

Anche il muro che si affaccia su Via del Fosso ha problemi. E' dal 2007 che TUTTI lo sanno ma puntelli, seppur orribili ed esageratamente costosi, nessuno li ha messi. Quelli su Via Santa Chiara sono costati la bellezza di 200mila euro (circa un terzo di quanto costerebbe rifare il muro per intero) - forse il Comune attende di poter effettuare i lavori per spostarli sull'altro lato, o forse, invece di riutilizzarli, se ne libererà gettandoli come spazzatura nelle cannoniere di qualche baluardo, come del resto fa con tutti gli arredi urbani, anche di valore, di pregio, antichi. Intanto, però, nulla si muove, nulla si è mosso - speriamo che faccia altrettanto il muro.

Nel Luglio del 2013, la giunta Tambellini approvò in via definitiva l'unico progetto (?) presentato per il restauro, predisposto dall'Ufficio Edilizia Pubblica (?). Costo complessivo previsto 550mila euro (messi a preventivo nel rendiconto), di cui 430 provenienti da un contributo regionale denominato "Progetto investire in Cultura" e i restanti 120 mila a carico delle casse comunali.

E' successo qualcosa? No. Tuttavia, a Gennaio del 2015, i giornali c'informano che il piano di restauro del muro ultimo approvato (non era già stato approvato nel 2013?), prevede un investimento di 650mila euro (non erano 550mila?). 100mila euro di differenza non sono mica bruscolini - a cosa dovremmo quest'aggravio di spesa? Non sarebbe il caso che il signor Sindaco o le sue casse di risonanza ce lo spiegassero con dovizia di particolari?

Ecco, ho il sospetto che di annuncio spot in annuncio spot, i costi lieviteranno ancora e alla fine sarà tutto grasso che cola se il muro fantasma di Villa Buonvisi-Bottini avrà una rete frangivento nuova. Perché - sapete come si dice - a pensar male si fa peccato, ma...

 

AGGIORNAMENTO

15 Settembre 2016

 

E invece, i lavori sono davvero cominciati, seppur con un anno di ritardo, e sapete cosa sta succedendo? Ricostruiscono i 25 metri di muro crollato, con uno spessore di 44 centimetri e un’altezza di 5,20 metri, ricollegandosi ai 25 metri circa di muro vecchio che è fuori piombo in modo davvero vistoso e preoccupante con una pendenza verso Via Santa Chiara di parecchi centimetri. Eppure, eccoli lì che impilano mattoni. Sì, mattoni. Mattoni VS scadente muratura in ciottoli - la sicurezza prima di tutto, naturalmente. Ma il lettore non mi fraintenda: il lavoro pare fatto bene e il muro, sul lato giardino, è dotato di contrafforti - quindi, venisse giù la parte vecchia e pericolante, quella nuova avrebbe buone probabilità di rimanere al suo posto, con gran soddisfazione di committenti e progettisti.

Al momento non è dato sapere se i 25 metri pericolanti resteranno puntellati (c’è da augurarselo anche se la puntellatura attuale è orribile). Di sicuro vi è solo che saranno riaperte le due finestre crollate insieme al muro.

Personalmente sono tra quelli che avrebbero preferito una cancellata alta in modo da lasciare a vista l’interno del giardino, dare luce e rendere finalmente arioso almeno quel tratto di strada. L’opera avrebbe avuto un costo decisamente inferiore e la realizzazione sarebbe stata rapidissima. Ma, come accaduto nel caso dell’obbrobrioso portico di Via Beccheria (grazie al crollo poteva essere eliminato del tutto aprendo uno scorcio gradevolissimo sull’abside della Chiesa di San Giusto, oggi affogata tra due palazzi osceni e, appunto, il portico ricostruito), le soluzioni tese ad alleggerire (e magari ad eliminare certe sconcezze) non sono gradite.

Sia come sia, entro la fine del mandato della giunta Tambellini anche il muro dovrebbe essere terminato. Le elezioni a qualcosa dovranno pur servire.

 

 

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