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Pagina creata il 12 Marzo 2018
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Aggiornata Sabato 06-Feb-2021

 

ARCHIVIO INTENDENZA DI FINANZA

 

Vi mostro qualcosa che più di altre mi ha sbalordito.

Da via della Dogana si accede, passando per un cancello posto al civico 11, alla sede di certi uffici dell'Intendenza di Finanza. Essi si trovano in una corte interna di cui non è dato conoscere la denominazione (che pure avrà). Versano in condizioni di totale abbandono e ospitano un archivio contenente documenti recenti ma, soprattutto, antichi, meravigliosamente custoditi in plichi con il dorso vergato in bella calligrafia, quando ancora si scriveva utilizzando inchiostro e pennino. Parliamo di documenti che partono almeno dall'Ottocento, riposti su scaffali o buttati in terra, tra le macerie dell'immobile che cade letteralmente a pezzi e all'acqua piovana che riempie le stanze dato che le finestre sono spalancate.

A protezione di questo patrimonio documentale anche delicato per le informazioni che contiene, non vi è nulla - eccezion fatta per le grate che impediscono l'ingresso dalle finestre, e una catena con lucchetto arrugginiti che chiudono una porta di legno parzialmente aperta che con una spallata si può buttar giù.

Neanche a dirlo, occorrerebbe mettere in sicurezza lo stabile e trasferire i documenti in un luogo adeguato a custodirli. Occorrerebbe.

 

AGGIORNAMENTO

Gennaio 2016

 

Nel Giugno del 2014 notificai all'URP attraverso il suo portale quanto qui documentato (segnalazione n. 2014940). Parecchio tempo dopo mi fu risposto che non era competenza del Comune di Lucca occuparsene, avrebbe dovuto farlo l'Intendenza di Finanza, su mia richiesta - bene, ma l'Intendenza di Finanza, non essendo proprietaria dell'immobile, avrebbe potuto occuparsi solo dell'archivio, non della messa in sicurezza dell'edificio, quindi? Nulla, tutto resta com'è e incrociamo le dita. Mi chiesi e mi chiedo: se le questioni legate alla sicurezza pubblica non sono competenza dell'Amministrazione Comunale, cos'altro può esserlo?

Le problematiche da risolvere in questo caso specifico sono due:

1) la messa in sicurezza dell'edificio che spetta al proprietario, il Demanio;
2) lo spostamento e la corretta custodia dell'archivio.

Se il Demanio non provvede, il Comune ha l'obbligo di ingiungere che siano effettuati gli interventi necessari e qualora l'ingiunzione fosse disattesa, ha l'obbligo di intervenire rivalendosi poi sulla proprietà per il recupero delle spese sostenute. Ma, come in seguito abbiamo scoperto dopo il crollo del loggiato di Via Beccheria, l'Amministrazione Comunale, quando si tratta di pestare i piedi ai compagni di banco, o pasticcia con le procedure rendendole vane, o dimentica per anni i suoi obblighi e le sue prerogative.

Il secondo punto, paradossalmente, è più complesso in quanto non so proprio come si possa obbligare l'Intendenza di Finanza a fare il proprio lavoro che comprende, appunto, la custodia e la corretta gestione degli archivi o almeno il loro smaltimento.

Il 17 Giugno 2015, grazie ad un articolo de Il Tirreno, apprendemmo tutti che la Prefettura, prossima (?) a dover abbandonare gli uffici di Palazzo Ducale, potrebbe essere interessata a trasferire la sua sede nell'edificio dell'Ex Intendenza di Finanza. La Prefettura sa che una parte dell'edificio sta crollando? E quanto interesse può avere il Demanio a investirvi i suoi capitali per ristrutturarlo? O, come al solito, si pensa di occupare solo i locali agibili (presumibilmente quelli che affacciano su Corso Giuseppe Garibaldi), lasciando al loro destino, sul nostro groppone, gli altri? Ma la Prefettura non ha mostrato interesse solo per l'ex sede dell'Intendenza di Finanza. Pare, infatti, che abbia messo gli occhi pure su Palazzo Pretorio, anch'esso proprietà del Demanio, sede attuale dell'Autorità di Bacino...

Si accettano scommesse.

 

 

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