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Pagina creata il 12 Marzo 2018
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Aggiornata Sabato 06-Feb-2021

 

CIALTRONERIE MADE IN LUCCA

 

Di questi tempi, tra inaugurazioni ed altri eventi presenziati dal Sindaco, si fa fatica a districarsi, così finisce che qualcosa sfugge.

E' il caso della posa della prima pietra (evento strombazzato con tanto di battage pubblicitario) di un monumento dedicato ad Astor Piazzolla, opera di Silvina Spravkin, che troverà la sua collocazione di fronte a Porta San Pietro, nell'aiuola posta a fianco della Cappella di Santa Cecilia. Un omaggio, pare, all'emigrazione garfagnina, dono dell'Argentina alla città di Lucca.

Il legame tra Piazzolla e Lucca è evidentemente pretestuoso in quanto si rifà alla discendenza materna del musicista, originaria di Massa Sassorosso, nel Comune di Villa Collemandina (che ai tempi dell'emigrazione della famiglia di Piazzolla si trovava in provincia di Massa!).

Perché vi sia l'intenzione di erigere un monumento ad Astor Piazzolla proprio a Lucca, mi sfugge. Perché non a Massa Sassorosso dove nacque la madre, Assunta Manetti? Perché non a Trani, in Puglia, luogo di nascita del padre, Vicente Piazzolla? Cosa ci cozza con Lucca?

Va bene, siamo lucchesi e quel che non costa nulla, è gratis, ci va sempre bene, ma gratis, signori, non è proprio: i lavori della posa, ad esempio, li pagheremo noi - nulla da eccepire se questo nuovo teatrino avesse una logica, un qualche legame storico, reale e diretto con la città, ma il legame, non c'è. Punto. C'è con la Garfagnana, con Villa Collemandina, c'è con Massa Sassorosso e Trani, ma non con Lucca.

E poi, cos'è questa smania di seminare monumenti a sproposito e targhe commemorative dappertutto? E' una gara tra amministrazioni e amministratori? Vince chi lascia più tracce di sé? Via, sù, un po' di decenza, un po' di buon gusto, di misura! Si lasci un segno lavorando per raddrizzare le storture, facendo efficiente e costante manutenzione, recuperando, tutelando e valorizzando il patrimonio esistente. Si evitino le smargiassate, i coup de théâtre, che i lucchesi avranno anche i "braccini corti" ma mica son scemi, certe cose le vedono e capiscono anche loro, e il monumento ad Astor Piazzolla proprio non ha ragion d'essere - a Lucca.

Persino la "location" è un'assurdità: un angolo affogato e striminzito, in mezzo a una piccola aiuola, a due passi (letteralmente) dalle Mura, da Porta San Pietro (una delle più importanti e transitate) e dalla Cappella - il Nottolini, maestro dimenticato di armonizzazione architettonica e urbanistica, si rigira nella tomba.

Intorno alla volontà di erigere nel centro storico un monumento tanto inutile, immotivato e insensato, vi sono senz'altro ragioni che non sappiamo, di certo non tutte rispettabili giacché la "visibilità guadagnata" non riguarda solo l'opera e le intenzioni, in sé, ma principalmente gli attori coinvolti i quali, francamente, non ci fanno una bella figura in questa faccenda grottesca.

Qualcuno sostiene che i regali non si rifiutano. Come a Natale, se non graditi o inutilizzabili, si rifilano ad altri, ma ho letto che a Massa Sassorosso hanno già santificato e utilizzato il collegamento con Piazzolla (celebrazioni, eventi, una piazza dedicata e un monumento). Ovvio che non vi sia la possibilità di aggiungere altro, lassù, nel piccolo paesello il cui flusso turistico è assai modesto e certamente non garantisce un ritorno d'immagine all'altezza delle aspettative.

Forse è per questo motivo che realizzatori e donatori hanno pensato a Lucca. Forse è per questo che qui hanno cercato e trovato qualcuno disponibile a prestarsi a una forzatura di tale portata. D'altronde, a Lucca vi sono più cialtroni che pietre e poi si può sempre contare sull'indifferenza, sull'ignoranza, sul senso di sudditanza che attanaglia il cittadino medio garantendo alle parrocchiette tecnofobiche (imbelvite contro i frequentatori dei Social Network rei di non tenere il becco chiuso) libertà di saccheggio e impunità.

Si facciano Festival, li auspichiamo, ma monumenti a sproposito, no. Intervenga chi ha titolo per fermare l'abuso, lo scempio. Lucca, il centro storico, non è una cittadella commerciale dove si può erigere di tutto, anche valigie in marmo da cui spuntano gambette tanghere tronche - e consigli per gli acquisti, in filodiffusione.

 

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